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Insieme è meglio

Perché siamo sulla terra?

giovedì 25 aprile 2013

Giorno 25: siamo uniti per crescere insieme dando reciproco avvertimento


Giorno 25

ARGOMENTO: Siamo uniti per crescere insieme


D A N D O   R E C I P R O C O   A V V E R T I M E N T O

Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Oggi»,
perché nessuno di voi s'indurisca per la seduzione del peccato.”
Ebrei 3:13 (ESV)

Se ti importa, condividi.

“Non è affar mio” non è un'affermazione cristiana. È proprio affar tuo. Proprio come “il ferro forbisce il ferro” (Proverbi 27:17), siamo chiamati a spingerci l'un l'altro verso un comportamento che imiti Cristo e ci protegga dall'allontanarci dalla nostra fede. Abbiamo bisogno di persone che ci amino abbastanza da darci il giusto avvertimento quando necessario.

Come abbiamo studiato la scorsa settimana, Dio desidera che “ci raccontiamo a vicenda la verità, perché siamo tutti membra dello stesso corpo” (Efesini 4:25, NCV). Si noti qui che la base per dire la verità e avvertirci reciprocamente è che “apparteniamo gli uni agli altri”.

Il nostro dare avvertimento non deve tradursi in un semplice rimbrotto; gli avvertimenti devono essere positivi e avere forza di correzione; devono richiamarci verso l'alto e ricordarci il nostro scopo divino. Devono essere esortazioni al recupero, offerte come correzioni amorevoli con cuore umile e parole compassionevoli. L'Apostolo Paolo ha detto “Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime”(Atti 20:31). Riuscite voi a sentire la passione e la compassione nella sua voce? Quando i nostri ammonimenti sono motivati dall'amore e fondati su relazioni impegnate, raramente saranno duri o cattivi: al contrario sapranno trasmettere l'amore che proviamo per l'altro.

È nostro dovere ammonire, ma è anche necessario sapere ricevere gli ammonimenti di buon grado. La questione è che tutti abbiamo dei punti “ciechi”. Questa espressione è spesso usata in riferimento all'impossibilità per il guidatore di vedere certe aree mentre guida. Ora, per vedere un punto cieco, il guidatore ha bisogno dell'aiuto di chi è al su fianco, e questa immagina ci aiuta a comprendere la fondatezza dell'esortazione: abbiamo tutti bisogno di amici sulla nostra auto, che ci aiutino a vedere il pericolo incipiente; e chi ci permette di percorrere un tragitto pericoloso senza aiuto, non ci darebbe prova della sua sincera amicizia. L'avvertimento non è certo una critica delle nostre abilità di conducente, bensì un modo per impedirci di allontanarci dal giusto percorso.

Proprio come nella guida, l'avvertimento dovrebbe essere tempestivo — “finché si può dire 'OGGI'”. Dobbiamo cogliere l'attimo perché l'attesa nell'avvertire porta soltanto al disastro. È rischioso lasciarsi coinvolgere; ma quanti matrimoni sarebbero stati salvati e quante relazioni guarite, quante cattive decisioni evitate, se solo qualcuno avesse amato abbastanza da dare il giusto avvertimento?

Pensando ai vostri amici o alle vostre piccoli gruppi cristiane, c'è forse qualcuno che necessita di ammonimento? Forse vi è capitato di notare una tendenza poco salutare nella vita di qualcuno. Forse avete notato un aumento del cinismo, un atteggiamento seduttivo, avete sentito parlare di debiti che aumentano, di persone che lavorano sempre di più e non riescono a smettere.

Probabilmente avrete sentito una vocina dentro di voi ripetervi “non è affar tuo. Chi ti credi di essere per dare avvertimenti a qualcun altro? Ne hai già abbastanza dei tuoi problemi.” Invece, è un tuo problema. Se non ti occuperai tu della vita del tuo amico, chi lo farà?


P U N T O   D A   P O N D E R A R E :
E' affar tuo!

V E R S E T T O   D A   M E M O R I Z Z A R E :
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Dovete avvertivi a vicenda ogni giorno,finchè è chiamato ‘oggi’ , così nessuno di voi verrà sconfitto dal peccato e messo contro Dio.”
Ebrei 3:13 (NLT)

D O M A N D A   S U    C U I   R I F L E T T E R E :
Non esiteresti a fermare un tuo amico che si sta lanciando in mezzo al traffico.
Perché abbiamo tante esitazioni nel fermarlo dal gettarsi nel peccato?

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