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Insieme è meglio

Perché siamo sulla terra?

martedì 2 aprile 2013

Giorno 2 - Perché Dio lo vuole


Giorno 2

ARGOMENTO:
Siamo chiamati ad amare la Famiglia di Dio






P E R C H É     D I O    L O     V U O L E



Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri.

Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri”

Giovanni 13.34





L’amore è un atto volontario.



Dio afferma che dobbiamo decidere di amarci gli uni gli altri. Siamo chiamati ad amare gli altri credenti senza tenere in considerazione quello che sentiamo nei loro confronti o quanto ci possano apparire impossibili da amare. Non importa quanto possa sembrare difficile, noi dobbiamo amare attivamente, consistentemente e profondamente i credenti che Dio porterà nelle nostre vite, nella nostre chiesa e nelle nostre piccoli gruppi.



L’amore è un comandamento. La nostra decisione di amare è quindi un atto di ubbidienza e Dio considera l’amarsi l’un l’altro talmente importante da dirci che DOBBIAMO farlo (1 Giovanni 4:21). Si tratta di una lezione così importante che l’apostolo Giovanni descrive costantemente l’amore come un sinonimo di ubbidienza: se ami Gesù, ubbidirai ai suoi comandamenti (Giovanni 14:15, 23–24; 15:12, 14, 17; 1 Giovanni 2:3; 5:3; 2 Giovanni. 1:6)



Perché dunque l’ubbidienza è legata all’amore? Poiché l’ubbidienza riflette l’unità tra i credenti — una unità spirituale all’interno delle nostre congregazioni e dei nostri piccoli gruppi che è essenziale fondamento per il buon funzionamento del regno: “Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri.” (1 Giovanni 3:11). Cristo distrugge il mito dell’amore basato sui bei pensieri e sui sospiri emozionati; egli spinge la definizione di amore ad un livello più alto, dove comportamento e convinzioni si combinano in un’azione divina. L’amore non è più l’avventura del liceo o una relazione regolata dalla compatibilità; il vero amore diventa piuttosto, e lo è sempre stato, quello della madre che corre alla culla del suo bambino per la quinta volta in una notte, o del passeggero che lascia il suo posto sulla scialuppa della nave che affonda. L’amore è Cristo sulla croce, che muore per noi — anche quando noi siamo ancora perduti nei nostri peccati (Romani 5:8).



Gesù vuole che vediamo negli altri i figli così preziosi agli occhi di Dio, per i quali il nostro tempo, la nostra attenzione e la nostra energia sono ben spesi. Quali membri della famiglia di Dio, dobbiamo scegliere di amare, non chi amare.



L’amore ha bisogno di comunità. Non possiamo ubbidire al comandamento di Cristo restando isolati. Dobbiamo essere in comunicazione gli uni con gli altri per riuscire davvero ad “amarci l’un l’altro”. Essere parte di una comunità ci impone di metter da parte le nostre ‘fantasie relazionali’ — dove chiunque conosciamo è facilmente gestibile ed ogni confronto si risolve in uno spensierato compromesso.



Dio ha creato ognuno di noi in maniera diversa e sa bene che ognuno di noi porta una prospettiva e dei bisogni differenti all’interno di una comunità. Le ferite, le abitudini e le fissazioni individuali sono forieri di potenziali conflitti; ma il disegno di Dio è di sfruttare il conflitto per aiutarci a crescere in Cristo.



L’amore comporta un alto livello. Gesù ci dice che dobbiamo essere gli uni per gli altri ciò che Lui è per ognuno di noi. L’amore di Cristo è completamente altruistico, sacrificale e sottomesso alla volontà del Padre. Il suo standard d’amore è personale: raggiunge coloro che non lo meritano, guarda oltre i loro errori per cogliere i bisogni disperati dei loro cuori.



Lo standard che Cristo ci mostra è talmente sbalorditivo che possiamo pensare di raggiungerlo solo adattandoci fedelmente a quanto afferma Galati 2:20: non sono più io che amo, ma Cristo ama in me. E questa persona impossibile da amare che ora amo, la amo per la fede del Figlio di Dio, che ama questa creatura così impossibile da amare e che si è dato per lei, che io ora percepisco così immeritevole di amore.

Concludendo: come comunità di credenti guidati da uno scopo, il nostro amore non deve essere misurato secondo un minimo che possiamo fare, né deve essere limitato a coloro che ci paiono meritevoli.

Il nostro standard di vero amore è quello secondo cui Dio “...ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per togliere i nostri peccati… se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.” (1 Giovanni 4:10-11, NLT).

P U N T O    D A   P O N D E R A R E :

L’amore è un atto di volontà.



V E R S E T T O    D A   M E M O R I Z Z A R E :

Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri.

Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri.”

Giovanni 13:34



D O M A N D A   S U   C U I    R I F L E T T E R E :

Come puoi mostrare l’altruismo completo dell’amore di Cristo ad una persona

che ritieni impossibile da amare e che è nella tua vita, oggi?


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