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Insieme è meglio

Perché siamo sulla terra?

giovedì 2 maggio 2013

Giorno 32: siamo chiamati a servire insieme essendo umili gli uni verso gli altri


Giorno 32

ARGOMENTO: Siamo chiamati a servire insieme


E S S E N D O   U M I L I     G L I   U N I   V E R S O     G L I   A L T R I

Tutti voi, servitevi uno con l’altro con umiltà perché Dio si schiera contro gli orgogliosi,
ma mostra il suo favore agli umili.”
1 Pietro 5:5 (NLT)

Ricordate di sapere dimenticare.

La vita di un servitore richiede un certo tipo di capacità di dimenticare, la capacità di dimenticarsi di sé stessi “abbastanza a lungo da tendere la mano per aiutare gli altri” (Filippesi 2:4b, Msg). Dobbiamo sviluppare un atteggiamento simile a Gesù “il quale, pur essendo in forma di Dio”, di propria volontà prese” la forma di un servo” (Filippesi 2:6–7) e far sì che “Ognuno di noi cerchi il buono nelle persone che ci circondano, domandandoci, ‘come posso essere d’aiuto?’” (Romani 15:2, Msg).

Una notte Gesù rispose in questo modo alla domanda riguardante l’aiuto: “si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto.” (Giovanni 13:4–5, NCV). L’atto di lavare i piedi era un compito tradizionalmente riservato ai servi più umili, ma Gesù senza proferire parola, ci ha mostrato che non esisteva atto di servitù che superasse il suo amore. Egli pose i bisogni dei suoi discepoli sopra i suoi stessi bisogni, anche nel momento in cui l’ombra della morte si faceva minacciosa nella Stanza di Sopra.

La chiave di volta per l’umiltà è conoscere sé stessi: quando capirete chi davvero siete, non avrete problemi ad afferrare un asciugatoio, invece di ricercare il centro della scena. A Gesù non importava nulla di essere confuso con un servo poiché era consapevole che quella era la sua missione per la vita. Era ben più interessato a servire gli altri che a impressionarli.

Il centurione in Luca 7 era un uomo di nota umiltà e, saputo che Gesù si trovava nei pressi della sua casa, mandò un messaggero con questo messaggio “Signore, non scomodatevi, perché io non merito di ospitarvi sotto il mio tetto… Dite una parola, e il mio servo sarà guarito. Perché anche io sono un uomo sottoposto all’autorità, con dei soldati sottoposti alla mia autorità. Se dico a uno “Vai” quello va, e se gli dico “vieni” quello viene. ».(Luca 7:5–8)

Avrebbe anche potuto insistere affinché Gesù terminasse il suo tragitto presso la sua casa. Questo non l’avrebbe forse messo al centro della scena? Ma egli stava chiedendo la guarigione del suo servo, non voleva impressionare la comunità.

Ancora più rimarchevole è il modo con cui il soldato si presenta a Gesù. Invece di sottolineare la sua posizione nell’esercito, egli sottolinea di essere sottoposto all’autorità di altri, dimostrando di avere ben chiaro come la sua autorità di comando fosse direttamente dipendente dal suo dovere di obbedire e come il suo valore non avesse nulla a che vedere con il suo rango nella gerarchia.

L’umiltà è semplicemente avere ben chiare le proprie capacità e le proprie debolezze. Comprendere come siamo e che doni abbiamo, esserne consapevoli, senza però logorarsi per le proprie manchevolezze, vedere le cose che abbiamo come un dono di Dio, nella consapevolezza che senza di Lui non avremmo nulla.

Il punto critico nello sviluppo dell’umiltà simile a Cristo è comprendere appieno la grandezza dell’amore di Dio per noi. Quando riusciamo a far sì che la lunghezza, l’ampiezza, la profondità e l’altezza dell’amore di Dio penetrino in noi (Efesini 3:18), allora le nostre sicurezze scompariranno e arriveremo a servire gli altri in autentico spirito d’umiltà.

Il secondo passo poi è riuscire a dare in mano a Dio la nostra agenda. Preghiamo dicendo: “Dio, ora voglio seguire i tuoi piani per la mia vita, non i miei. Io ho dei piani, ho dei sogni, ho delle finalità, ho delle ambizioni, ma so anche che tu mi hai posto su questa terra per una ragione, per uno scopo, ed io desidero scegliere il tuo progetto per me, invece del mio.
So che non me lo rivelerai immediatamente, so che verrà poco a poco; ma desidero con tutto il cuore procedere passo dopo passo, perché so che il tuo piano è migliore del mio.”

A Gesù non importava se qualcuno lo confondeva con un servo. A te importa?

P U N T O      D A   P O N D E R A R E :
L’umiltà è il risultato della conoscenza di te stesso.

V E R S E T T O   D A     M E M O R I Z Z A R E :
Servitevi l’un l’altro con umiltà…”
1 Pietro 5:5 (NLT)

D O M A N D A   S U   C U I   R I F L E T T E R E :
Come ti senti quando vieni trattato come se fossi un servo?

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